bollate,” delle denunce e delle confessioni. È un altro torneo che prevede un triste tutti contro tutti con sfide a eliminazione diretta. Ad accendere la miccia è il Foggia retrocesso assieme alle due genovesi; ai pugliesi è sufficiente spedire all’Ufficio Indagini la copia di un articolo apparso su un quotidiano napoletano
in cui si accenna a una telefonata sospetta che il presidente del Verona Saverio Garonzi avrebbe fatto al suo ex calciatore Sergio Clerici, in forza al Napoli, proprio alla vigilia del match tra i veneti e i campani. La gara, giocata il 21 aprile e valida per la quintultima giornata del torneo 1973-74, si conclude con la vittoria del Verona per 1 a 0. Due punti pesantissimi che alla fine consentono ai gialloblù di sopravanzare (25 a
24) proprio il Foggia, terzultimo, dopo aver chiuso il girone d’andata in una comoda posizione di centro-classifica. Stando al racconto di Clerici si è trattata semplicemente di una telefonata di cortesia tra due vecchi amici:
Che l’idea al presidente, proprietario di una grossa concessionaria della Casa torinese, sia venuta proprio alla vigilia di Verona-Napoli, per Clerici evidentemente è un particolare secondario. Garonzi tuttavia, o perché ha la coscienza meno tranquilla, o perché mal consigliato dai propri avvocati, al primo interrogatorio nega tutto:
E’ una vita che non lo sento”,
questa è la risposta che avrebbe dato ai giudici federali. Nell’interrogatorio successivo, infatti, il presidente corregge il tiro:
Agli inquirenti, però, le intenzioni non interessano per nulla: la telefonata c’è stata e fare certe promesse a un giocatore avversario pochi giorni prima della partita non è fatto catalogabile tra le coincidenze sfortunate. Il destino del Verona è segnato: è il Foggia a vincere la prima partita del “torneo dei tribunali.”