televisione andrà dunque in onda il TG1 della DC, primo direttore EMILIO ROSSI e il TG2 del PSI, primo direttore ANDREA BARBATO. Alla radio nel GR1 troviamo
SERGIO ZAVOLI socialista; nel GR2 il democristiano GUSTAVO SELVA, e nel GR3 MARIO PINZAUTI del PSDI. Sebbene siano tutti legati all’area della maggioranza, Lo stile
dei conduttori sarà quello di confezionare notiziari in forte contrapposizione l’un l’altro. Una palese partigianeria che, più che informare, spesso farà solo
sorridere, basti pensare ai balletti di cifre ai quali si dovrà assistere in occasione di fatti gravi.
In settimana tornano le coppe europee. L’unica superstite italiana, il Milan, è chiamata all’impresa. Contro il Bruges Rivera e compagni disputano una partita
gagliarda, arrivando ad illudere i propri tifosi, ma il gol subito si rivela un ostacolo troppo alto da superare e, sebbene di prestigio, la vittoria per 2 a 1 non
serve a proseguire nella competizione.
L’importante scontro di coppa arriva al termine di una giornata nera per il mondo economico, caratterizzata da un altro tracollo: per acquistare un
dollaro occorrono 880 lire. La nuova situazione monetaria si riperquote sulle importazioni diventate ora costose, che subiscono un netto crollo. La conseguenza
principale è la rarefazione nei prodottia fronte di una forte domanda interna. Ne approfittano anche i produttori nazionali che senza un giustificato motivo si
scatenano applicando forti rialzi speculativi. MORO è tornato al governo da nemmeno un mese, e non sa come affrontare questa emergenza con i suoi colleghi
democristiani. L’unica soluzione che trova è quella di chiedere aiuto (consultazioni) al segretario del principale partito d’opposizione Enrico BERLINGUER, affinché
parli ai lavoratori, trovando i concetti giusti per far digerire loro un periodo di “austerità” invitandoli a consumare meno.
Tutti indistintamente hanno un 20% già decurtato dall’inflazione, e ora su indicazione di un partito che é all’opposizione (fra l’altro di sinistra) ricevono questi
osceni appelli, diventati zattere di salvataggio di una classe dirigente al potere incapace.
Dopo l’eliminazione dalla coppa, in casa milanista torna aria di maretta. Il nuovo presidente Duina vorrebbe liberarsi della figura di Nereo Rocco, ritenendo inutile
la presenza in società di una figura a metà strada tra quella di allenatore e dirigente. Cosa stia accadendo in via Turati ci viene spiegato bene da Gianni Brera in
una risposta all’amico Boffelli, nella quale abbiamo la possibilità di conoscere la figura di colui che si è assunto l’onere di rimettere ordine nella società rosso-
nera, reduce dall’estate calda del 1975.
plein nella sua carriera dirigenziale. Duina è un industriale-commerciante di grande abilità e di cultura anche notevole; non è il bruto-dinamico di tante storielle
lombarde: è
uno che ha fatto regolari studi di economia e di quelli si è servito per costruire la propria fortuna.
Oggi è alla testa di una holding internazionale grazie a cui può dirmi tranquillamente di valere 50 miliardi. Ama la caccia, tanto al beccaccino quanto
all’elefante (la caccia grossa – egli dice – dà emozioni e gioie ineffabili). Non andava a San Siro da trenta-quarant’anni: ha accettato di andarci per il Bologna e
non si è molto esaltato. Conta di trasformare il Milan in una polisportiva sul cliché dei grandi clubs inglesi costituitisi in colonia o…paesi equipollenti (come
l’Argentina e l’Uruguay). Per questo si è affidato a Renato Tammaro, appassionato e fattivo dirigente della Riccardi. Renato ha seguito la squadra a Bruges e ha
parlato da ingenuo come c’era da aspettarsi da parte di uno della parrocchia atletica. I giornalisti di calcio
non chiedevano di meglio che far casino e l’hanno fatto. Il Milan ha perso a Bruges e qualcuno darà la colpa a lui e a Duina, che certamente ha intenzione di far fuori
Rocco. Mi ha detto infatti (e io non l’ho scritto) che la posizione del mio amico in seno al consiglio del Milan è anomala: s’è mai sentito di un consigliere
stipendiato come un tecnico e di un tecnico nominatosi consigliere? Ancora: non basta il valido Trapattoni ad allenare e dirigere la squadra? Non basterebbe Rivera, se
non dovesse occuparsi d’altro che non sia il calcio? Infatti, Duina, ha accettato di soccorrere Rivera (che non ha il becco d’un quattrino) a patto che lui diventi
capo del «Tempo Libero» nelle aziende Duina, e soprattutto che lavori a vendere i posti-barca del porticciolo turistico di Sanremo, costruito dal Duina con la modica
somma di venti miliardi.
Lo stipendio di Rivera non viene più pagato dal Milan, bensì da Duina, e non supera i trenta milioni annui. Questo significa che Duina non ha nessuna intenzione di
lasciar pagare dal Milan un giocatore-dirigente valutato come il Rivera dei bei tempi andati. Tutto mi sembra molto chiaro e pratico, secondo la natura di Duina. Tolto
di mezzo il giocatore-dirigente Rivera (che Rocco si è affrettato a rivolere in squadra), neanche i suoi tecnici personali avrebbero più
ragion d’essere. Può darsi che mi sbagli ma, tutto sommato, me par minga. Ciao, Boffell: e viva sempre il Milan.
La settimana si conclude con la tradizionale Milano-Sanremo, classica di primavera di ciclismo, vinta per la settima volta in carriera da Eddy Merx, sempre più
“cannibale.”