delle tante famiglie povere del Veneto, col padre emigrato in Germania per poter mantenere
la famiglia, viene consacrato sacerdote nel 1935. Vescovo nel 1958 a Vittorio Veneto,
viene nominato Patriarca di Venezia da PAOLO VI nel 1969 e cardinale nel 1973.
Come avvenuto per tutte le cariche da lui ricoperte, anche questa volta vi sono molti
dubbi intorno a questa persona che pare troppo fragile per poter adempiere ad un ruolo
simile. Invece, come avvenuto all’epoca del suo vescovato a Vittorio Veneto quando ha
posto fine ad alcune truffe portate avanti in nome della chiesa e quando, in piena
contestazione è riuscito a farsi ascoltare dagli operai del polo chimico di Marghera,
Albino Luciani sarà destinato a tracciare un solco. La scelta del nome non è casuale: il
suo intento è quello di riassumere l’opera dei papi che lo hanno preceduto e fin da subito
si darà da fare, innanzitutto per svecchiare alcuni rituali divenuti ormai anacronistici.
In pratica il suo intento è quello di unire la bonarietà e la vicinanza alla gente di
Giovanni XXIII e l’opera pastorale di Paolo VI.